Norway PDF Stampa E-mail

Certo che durante l’anno si vive diversamente, per gli orari, il lavoro, gli appuntamenti, e la assurda consapevolezza del tempo che sempre manca o non risulta mai sufficiente, mai. Un viaggio in Norvegia, è la soluzione per ritrovarsi con se stesso e perdersi così distrattamente in piena tundra.
Un’utopia assoluta che sembra quasi una maledizione perchè, chi va in Norway non dormirà mai. Queste magiche terre ingannano, come i canti delle sirene che gli abitanti giurano di ascoltare quando il vento polare soffia impazzito.
Il sole estivo non tramonta mai prima delle dieci di sera, e così risulta difficile andare a dormire quando ancora è giorno e la bellezza di 1752 km e 75.000 isole, rappresentano senz’altro una sfida o una tentazione per noi appena  mortali viaggiatori nelle divine terre dei troll, Odin, Thor e Frey (i dei vichinghi).
Sia il bokmal che il nynork, sono le lingue nazionali ma quasi tutti parlano l’inglese, anche se comunque Norway è un paese con un forte senso della propria identità. Sapete che Leiv Eiriksson scoprì l’ America intorno al 1000?
La E6 corre da sud a Nord, da Dovre a Namsskogan per più di 400 km con tante strade secondarie che portano in tutte le direzioni così il paesaggio norvegese varia in maniera notevole. Le pianure e le dolci colline si trasformano in montagne arrotondate attraversate da fiumi e laghi dove si pesca il salmone, la trotta e il salmerino (i locali lo fanno anche con le mani senza l’aiuto della canna da pesca). Avete visto  un salmone superando la corrente e le rocce?
Metà del territorio norvegese è coperto da un paesaggio vellutato, il verde é il colore dominante. Dai boschi ci osservano dolci occhietti di cervi, alci e squaiatolli. Prestiamo tanta atenzione perché, passano la strada tempestivamente dove esistono regole ben precise sui limiti di velocità.
Regole precise per arrivare a Bergen, dove l’ingresso si paga  15 corone (NOK) e altretanto per l’uscita. Bergen è la seconda città più grande della Norvegia. Nel 2000 è stata la capitale europea della cultura. È detta anche la porta dei fiordi per la sua posizione, nella Norvegia meridionale, sull'oceano Atlantico, nel punto più occidentale del paese la rende il punto di partenza ideale per esplorare la vasta regione dei fiordi.
Fondata nel 1070 da re Olav Kyrre, sorge su una penisola, circondata da sette colline, da qui il suo nome. È stata la capitale del paese per due secoli, fino al XIII. La sua storia e la sua cultura sono essenzialmente legate al mare Bergen, durante il medioevo faceva parte della Lega anseatica, la lega mercantile che riuniva le più importanti città portuali e commerciali del Nord Europa perché era infatti la città più ricca e potente della Scandinavia. (Oggi la capitale della Norvegia è Oslo). Il suo cuore è tutt'oggi il Torget, la piazza affacciata sul Vaagen, il porto. Qui si svolge l'animato e colorato mercato del pesce. Il Bryggen è l'antico centro commerciale della città all'epoca della lega anseatica. Si trova sul lato settentrionale del porto e le case di legno sono colorate di maniera vivace e allineate lungo la banchina. È il simbolo della città, ed è stato inserito nella lista del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO nel 1980. Anche se le case originali vennero per lo più distrutte da un incendio all'inizio del '700, le attuali mantengono la struttura e lo stile medievale. Un tempo era la residenza dei mercanti tedeschi, ora  le sue stradine colorate e strette ospitano musei, ristorantini,  e tantissimi negozi.
Tra i musei da visitare sono il Museo Anseatico, che offre uno spaccato della vita dei mercanti medievali, e il Bryggens Museum, il museo archeologico dove è possibile vedere le antiche fondamenta del quartiere.
Certo che si mangia, e niente di meglio di un assaggio di gamberetti, salmone marinato o affumicato, aringhe, cozze e granchi in una delle tante bancarelle della piazza Torget, dove ci sono tanti italiani che vendono il buon salmone locale. Il viaggio é estremamente caro, bisogna  scegliere delle soluzioni relativamente economiche per l’alloggio e  per i pasti come acquistare nei supermercati norvegesi, più economici del drugstore o supermercati comunitari. Comprare i frutti di bosco nelle bancarelle. (Sono di un sapore splendido). Noi abbiamo alloggiato in alberghi, ostelli,traeal, bungalows e  roerbur, (con le nostre abitudini italiane non conoscevamo queste cabine ben attrezzate, piccolissime, di legno, colorate e che sembrano uscire di una favola) che ci permettono di avere un rapporto stretto con la natura, i rumori dell’acqua, la notte profonda e il risveglio con i canti di migliaia di uccelli che non hanno paura di avvicinarsi per una buona bricciola di pane prima di iniziare la loro migrazione. Siamo stati viaggiatori, di una terra che in passato fu assai difficoltoso attraversare, oggi le migliaia di gallerie, promettono una uscita spietata di emozioni sempre diverse della spettacolarità del paesaggio norvegese. Un sistema efficiente di trasporto, pullman e treni con percorsi e orari rispettati, permettono contemporaneamente l’ingresso gratuito ai musei.
Stanchissimi e rilassati il viaggio ci ha permesso di percorrere via macchina, traghetto, metro, treno, pullman, aereo, tunnel sottomarino e con i nostri umili piedi la benedizione di potere scoprire tanti posti, laghi, laghetti, fiordi, boschi e città.
E rendersi conto anche della fragilità del sistema biologico naturale, e come farlo. Evitare incendi, divulgare le maniere di evitare disastri come il Gyrodactilus salaris un piccolo e feroce parassito che attacca il salmone eliminandolo delle sue acque. Per questa ragione é assai importante non permettere la difussione del Gyro, disinfettando tutto quello che tocca l’acqua. Lavare gli elementi usati per la pesca prima di infilarlo in un altro percorso di acqua. (kayaks, canoe, stivali). Visitare  le disinfection stations o visitare www.mattilsynet.no possiamo fermare questa calamità per il bene di tutti.
Norway é un arcobaleno che ci permette di conoscere il paradiso. Forse, anche per una volta abbiamo l’opportunità di diventare un angelo custode delle sue infinite sfacciature.  Alla prossima.

Sandra Gigantino

 

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